L'ultimo IMOCA costruito utilizzando resti di fibra di carbonio di Airbus
Lo skipper della Vendée Globe Armel Tripon sta collaborando con Airbus Technocentre di Nantes per sviluppare un nuovo IMOCA costruito con fibra di carbonio declassificata e resti di materiali compositi. Questa barca sarà introdotta nel 2023 e potrebbe segnare l'inizio di una nuova industria per recuperare i compositi per Airbus, per scopi nautici.
Il piano di Tripon è tentare di sviluppare nuove alternative per la sua prossima barca, adottando un approccio più sostenibile e responsabile. Si spera che questa sia un'opportunità per rivalutare la fibra di carbonio a fine vita, conservando le sue proprietà meccaniche iniziali.
“È con grande orgoglio che la classe IMOCA riceve l'annuncio di questa partnership. Armel Tripon è uno degli skipper più innovativi della classe IMOCA e Airbus è un punto di riferimento tecnologico globale. La riduzione dell'impronta di carbonio nei nostri progetti è una priorità per i prossimi anni. Questa partnership è un passo importante per avviare questo movimento", afferma Antoine Mermod, presidente di classe IMOCA.
L'aeronautica e la vela agonistica condividono l'uso della fibra di carbonio, rinomata per la sua leggerezza e robustezza, e per il Technocentre Airbus, questa potrebbe essere l'occasione per inserirsi in modo duraturo nel settore della vela competitiva, puntando sullo sviluppo di futuri materiali compositi costruiti dal deposito di fibra di carbonio.
“Il Technocentre di Airbus è particolarmente contento e orgoglioso, dal punto di vista sportivo e industriale, di supportare Armel Tripon in questo nuovo ambizioso progetto. Questa è una grande occasione per Airbus di valorizzare i nostri compositi e le nostre competenze", afferma François Paynot, direttore di Airbus Nantes.
Tripon si rivolge alle aziende che potrebbero dare il loro nome a questa innovativa barca a vela del futuro, in un'offerta di finanziamento per la regata del 2024.
“Non sta a noi, skipper, avviare una realizzazione collettiva e diventare subito attori del cambiamento?” chiede Tripon. “Mi impegno a dare l'esempio con un progetto innovativo che tenterà di avviare alternative in termini di costruzione nautica al fine di padroneggiare e ridurre, nel tempo, la nostra impronta di carbonio. Qui definiamo la navigazione di domani, ambiziosa, responsabile e collaborativa. Sta a tutti noi, ora, convincere le aziende ad unirsi a noi in questa sfida umana”.
