Il sindacato offshore RMT solleva preoccupazioni per l'impatto sui lavoratori dell'odierna strategia per l'energia eolica offshore del governo
Il sindacato dell'energia offshore RMT ha espresso oggi preoccupazione per l'impatto sui lavoratori della Strategia industriale per l'energia eolica offshore del governo, pubblicata questa mattina.
Il segretario generale di RMT, Mick Cash, afferma: “RMT è preoccupato che l'industria eolica offshore abbia già adottato un modello di business regressivo basato sul subappalto e sulla deregolamentazione. I costi tagliati su tale base sono un'economia completamente falsa e inibiscono la creazione di posti di lavoro. Abbiamo bisogno di elevati standard di occupazione e sicurezza in tutto il settore dell'energia offshore, garantendo che la legge del Regno Unito si applichi e venga applicata per tutti i lavoratori energetici attuali e futuri sulla piattaforma continentale del Regno Unito. Ciò proteggerebbe la retribuzione e le condizioni dei lavoratori lungo la catena di approvvigionamento eolico offshore, dai marittimi che trasportano infrastrutture e competenze alle donne e agli uomini qualificati necessari per installare turbine eoliche e collegarle alla rete”.
“Garantirebbe inoltre che i lavoratori offshore nel settore petrolifero e del gas con le qualifiche OPITO standard del settore saranno autorizzati a trasferirsi tra settori liberi dalle barriere imposte unilateralmente dalla Global Wind Organisation.
“Le proposte del governo sono tristemente poco ambiziose e rappresentano la prassi normale per le aziende le cui decisioni di investimento sono guidate dalla necessità di creare profitto per gli azionisti. Il Paese ha bisogno di un'industria eolica offshore praticabile, sicura, qualificata e sicura che impieghi centinaia di migliaia di lavoratori, basata su un modello che sfrutti in modo sostenibile tutte le nostre risorse energetiche per i decenni a venire".
