Il nuovo metodo consente agli scienziati di scrutare più a fondo nell'oceano
I ricercatori hanno avanzato un nuovo modo di vedere nelle profondità dell'oceano, stabilendo un approccio per rilevare le alghe e misurare le proprietà chiave usando la luce, secondo Phys.org.
Un articolo pubblicato su Applied Optics riporta l'utilizzo di uno strumento basato su laser, il lidar, per raccogliere queste misurazioni molto più in profondità di quanto sia stato tipicamente possibile utilizzando i satelliti.
"I tradizionali approcci di telerilevamento satellitare possono raccogliere un'ampia gamma di informazioni sull'oceano superiore, ma i satelliti in genere non possono "vedere" più in profondità dei primi cinque o 10 metri del mare", afferma Barney Balch, ricercatore senior presso il Bigelow Laboratory per Ocean Sciences e autore del documento.
"Sfruttare uno strumento che ci consente di guardare molto più a fondo nell'oceano è come avere un nuovo paio di occhi".
Lidar utilizza la luce emessa dai laser per ottenere informazioni sulle particelle nell'acqua di mare, proprio come animali come pipistrelli e delfini usano il suono per ecolocalizzare i bersagli. Inviando impulsi di luce e calcolando quanto tempo impiegano i raggi per colpire qualcosa e rimbalzare, il lidar rileva le particelle riflettenti come le alghe nell'acqua.
Autore principale dello studio e un dottorato di ricerca. Brian Collister, studente della Old Dominion University, spiega: “L'approccio lidar ha il potenziale per colmare alcune importanti lacune nella nostra capacità di misurare la biologia oceanica dallo spazio. Questa tecnica getterà nuova luce sulla distribuzione della biologia negli oceani superiori e ci consentirà di comprendere meglio il loro ruolo nel clima terrestre».
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